The following story is a work of fiction. It contains depictions of various sexual situations that are designed for ADULTS ONLY! If you are not at least 18 years of age, or are offended by depictions of sex and nudity DO NOT READ ANY FURTHER NOTA: Il seguente racconto è un'opera di finzione. Contiene situazioni di varia natura sessuale ed è quindi adatto ad un SOLO PUBBLICO ADULTO. Se hai meno di 18 anni, o se reputi questo materiale offensivo o contrario alla tua morale, NON LEGGERE OLTRE. QUESTO RACCONTO E' ADATTO AD UN PUBBLICO MAGGIORENNE E MATURO. E guai a voi se non fate parte di queste due categorie: Ms. Americana verrà informata personalmente da AvoV il Marchese, e la sua sarà una tremenda vendetta... ULTIMA COSA: questa storia è di proprietà di AvoV il Marchese (c) 2004. Può essere copiata e riprodotta, ma sempre con il consenso esplicito di AvoV il Marchese. E ora... buon divertimento! MS. AMERICANA: IL VALORE DI UNA SUPEREROINA - PARTE 3 I. Bella, ricca e famosa. Brenda stava lì, ai loro piedi. Aspettava che Margot Lamour prendesse la parola, ma niente. La stavano a guardare goduti, sentiva il suo corpo struprato da quegli sguardi perversi e diabolici. Non era in una bella situazione in effetti. "Allora, Wade, molto brevemente i fatti sono andati così: alcuni mesi fa Panzo mi telefona e mi dice che c'è in ballo un grosso affare, dal nome "Ms. Americana": mi dice che rapire e vendere supereroine sta diventando sempre più redditizio e che ci sono un mucchio di milionari pronti a spendere decine di milioni di dollari per tenersi in casa una supereroina da usare come soprammobile e compagnia bella. Molto bella..." Margot si avvicina a Brenda e le accarezza il viso pallido. "Decidiamo quindi di rapirti, ma decidiamo anche che venderti a qualche sadico milionario sarebbe ingiusto nei tuoi confronti: e che di certo il governo americano sarà pronto a pagare oltre qualunque cifra per riavere la sua bella paladina, e sopratutto per non subire l'onta di una compatriota combattente schiavizzata da qualche pazzo, magari appartenente ad una paese nemico..." Margot fa un succhiotto sul collo di Brenda, che guarda gelida di fronte a se, facendo finta di non notare i brividi che le irretiscono il corpo, e i suoi capezzoli duri e turgidi. "Organizziamo la vendita farsa di droga, e io faccio la telefonata farsa al tuo capo... oh scusa, ex capo... tu abbocchi subito, e ti fai catturare come l'ultimo dei pivelli..." Brenda ha un lieve movimento degli occhi verso il basso. "Ora i fatti sono questi: Erick Norris ha detto che il tuo governo non è disposto a darci neppure centomila dollari, e questo naturalmente non ci ha fatto molto piacere..." Brenda guarda Margot stupefatta: cosa diavolo voleva dire che non la volevano riscattare neppure per centomila dollari? Lei, lei era Ms. Americana! M S. A M E R I C A N A Lei valeva molto di più! "Guarda Ms. Wade, che non è che se una stupida ragazzetta viziata decide di comprarsi un costumino a stelle e strisce e di farsi chiamare Ms. Americana questo la fa automaticamente diventare la più grande e valorosa campionessa di tutti i tempi... in ogni caso, io non faccio mai affari sbagliati... e tu non sei un affare sbagliato." A Brenda sembrò stupido, ma si sentì sollevata da quell'affermazione. "Già, tu vali molto di più, devi valere molto di più... precisamente 66 milioni di dollari: abbiamo trovato un acquirente del lontano est..." Brenda diventò rossa, tutto d'un colpo. Qualcuno dal lontano est disposto a spendere 66 milioni di dollari? E chi poteva essere, chi? "Immagino ti starai chiedendo di chi si tratta.. mah, un omuncolo di nessuna importanza... si dice sia un saudita che ora vive al confine tra il Pakistan e l'Afghanistan... si dice sia un superterrorista, a capo della più potente organizzazione criminale mai esistita... si fa vedere lasciando in giro qualche VHS che documentano le sue azioni..." Una trionfante Margot guardò una Brenda quasi al collasso per il terrore. "Forse ne hai già sentito parlare... sì, credo di sì!" Brenda rivide come in un film l'ultimo suo giorno di donna libera, quando davanti a Norris si era infuriata per il fatto che non l'avessero ancora mandata in missione in Afghanistan. Ma lei sarebbe dovuta andare lì come combattente, non come schiava, no. Non poteva finire così, dio no... Brenda guardò con occhi di supplica il volto goduto di Margot. "Via, Ms. Americana, mica crederai che io sia così cattiva da farti andare laggiù sola soletta e in condizione di schiavitù... non è il posto esatto per una donna bella, ricca e famosa come te non credi? Non potrei mai commettere un'azione del genere contro una mia cara amica americana come sei tu..." Brenda incominciò a riprendersi. "No, cara la mia Brenda, non lo farei mai... mai, mai e poi mai... lo ripeto: MAI! Certo che però... 66 milioni sono pur sempre 66 milioni..." "Te ne darò molti, molti di più se mi lascerai libera, molti di più, molti di più..." "Via Brenda, basta, smettila per favore... la libertà non ha un prezzo... e io non potrei mai pretendere da te dei soldi per renderti libera... non potrei mai abbassarmi fino a questo punto..." Brenda, per un attimo, ebbe una folgorazione: forse... l'avrebbe lasciata libera, ora, senza pretendere nulla in cambio... ma davvero poteva aspettarsi qualcosa del genere da una donna come Margot Lamour? "Ed in effetti, anche lasciando perdere l'onore, l'idea di vederti alla mercé, come dici tu, di quel genio del male dal sapor mediorientale devo ammettere che mi affascina... mah" "Ti prego, Margot, ti prego in ginocchio..." "Mmmm... potrebbe essere un'idea..." Brenda s'inginocchiò ai piedi della sua aguzzina. "Ecco, lo vedi, ti prego in ginocchio, lasciami libera, libera, libera.. per pietà!" "Ehy, Francisco, c'è qui Ms. Americana ai nostri piedi e tu non ne approfitti..." Francisco s'avvicina diabolico alla nostra sfortunata giustiziera, e le mostra le sue scarpe sporche di fango. Brenda capisce, e incomincia a leccare... "...fino in fondo, succhiacazzi!" La superlingua di Ms. Americana striscia sulle suole infangate del suo rapitore latino. Brenda è oltre ogni limite di umiliazione, le sue fantasie, anche le più pruriginose e oscene, non erano mai giunte a tanto. Buffo, in questo momento ricordava la fantasia più depravata che aveva avuto, diversi anni prima, quando era ancora adolescente: baciarsi con il bullo della classe sotto gli occhi della professoressa di matemamatica... Margot si riavvicinò a Brenda: "Alzati, troia!" Brenda si alzò, con lo sguardo rivolto verso il basso. "Ho deciso che se non vorrai finire nelle mani del nostro simpatico arabetto, dovrai darmi... come potrei chiamarlo... una specie di premio buonuscita... insomma, potrei pur sempre tenerti io come soprammobile, e son sicura che al nostro Francisco farebbe senz'altro piacere" "Tutto, tutto ciò che vuoi..." "Sì, è più o meno quella la cifra che avevo in mente... o per dirla in numeri: Seicentosessantasei milioni di dollari..." "Se-Se-Ma... tu sei pazza, io non ho una cifra simile..." "Via, son sicura che la ultramilionaria Brenda Wade di soldi ne ha molti di più... certo non in contanti, ma se si decidesse a vendermi tutte le imprese di sua proprietà, i suoi terreni, le sue case, i suoi uffici, le sue industrie... beh son sicura che si avvicinerà di molto alla cifra che ho in mente..." "E' impossibile,. e tu lo sai..." "Bene, come vuoi tu: 66 milioni di dollari sono molti di meno, ma sempre meglio di niente..." "Per favore, no..." "Telefona alla centrale talebana, Francisco... digli che Ms. Americana ha accettato di buon cuore l'idea di diventare loro schiava." "Aspetta, anche volendo, non posso venderti tutto adesso, ci sono moduli da firmare, riunioni da convocare, persone da interpellare... non posso... forse, nel giro di due mesi, forse..." Margot tirò fuori dalla borsa un marchingegno rosso. Brenda lo conosceva bene: era un registratore vocale, una specie di "foglio testamentario" che, una volta utilizzato, non poteva più essere contraddetto: un registratore che era in possesso soltanto suo, e che aveva creato appositamente lei per casi di forza maggiore. Sarebbe bastato solo una frase, e tutte le sue volontà sarebbero diventate legge. Ma come faceva Margot a conoscerlo? Solo Norris ne era a conoscenza, solo lui. Per un attimo a Brenda venne in mente un atroce sospetto. Poi Margot accese il microfono e il video, e il marchingegno incominciò a riprendere. La nostra campionessa capiva che quello sarebbe stato l'ultimo giorno per Brenda Wade: d'ora in avanti non avrebbe più posseduto nulla, né soldi, né case, né imprese... solo qualche vestito, forse... o forse neppure più quello. "Io... io, Brenda Wade, nel pieno possesso delle mie facoltà mentali, dichiaro che tutti i miei averi, mobili ed immobili, debbano passare nelle mani di Margot Lamuor. Dichiaro che tutto ciò che al momento presente è di mia proprietà, passi sotto la proprietà di Margot Lamour. L'ordine è di effetto immediato" Margot e Francisco applaudiscono, e si scambiano un fugace bacio sulla bocca. Poi, Margot, con fare affettato: "Bene, sig.na Wade... è ora che impari come si usano le scope i gli strofinacci, perché il tuo futuro lavorativo sarà quello della sguattera... in casa mia ne avrei giusto bisogno... è un offerta di lavoro come un'altra, naturalmente..." Brenda guarda in basso. Sotto i suoi occhi, l'impero politico ed economico della sua facoltosa famiglia le si squaglia sotto gli occhi come un uovo andato a male. II. La donna da 666 milioni di dollari. Brenda guarda in basso di fronte a sé... Francisco la interpella con delicatezza: "Allora, donna da seicentosessantasei milioni di dollari... che effetto fa trovarsi nel giro di un minuto a non valere più di una cacca secca?" "Io... non lo so... non posso saperlo..." "beh, lo scoprirai presto..." "Già..." "Ah, troia, ricorda che con un po' di pratica forse riusciresti a farti qualche soldo, succhiando cazzi... Ho un paio di amici che sarebbero interessati..." "Dai, Francisco, lascia stare la nostra bella sguattera milionaria... lasciale questi ultimi momenti di libertà..." Brenda se ne sta ancora a guardare in basso: davanti ai suoi occhioni azzurri scorron lente ed inesorabili tutte le persone, le centinaia di persone che - ne era sicura - avrebbero approfittato della sua nuova condizione... lei era Brenda Wade, dopotutto, e la sua disfatta economica non avrebbe potuto passare inosservata... "Pensa solo, Francisco, a tutta la gente che la nostra amica ha scavalcato, surclassato e sconfitto... e se la ritroverà tutta, al suo ritorno... non vorrei proprio essere nei suoi panni... a proposito di panni, non ci stiamo dimenticando qualcosa? Sì, insomma rivestila e rimascherala... non vorrai mica che se ne esca da qui mezza nuda come una troia a fine servizio..." Francisco si avvicinò a Brenda, e le infilò la maschera blu. Poi si fermò a guardarla: Ms. Americana se ne stava in prigionia di fronte a lui, col viso coperto, ora, ma con il seno ancora nudo... "Allora, Francisco a che punto siamo? L'aereo non ci aspetta e parte tra poco..." Francisco si avvicina di nuovo alla nostra sfortunata amazzone, e incomincia a tirale su il suo costume dai colori della bandiera americana. Mettendoglielo, le tasta i seni, con forza, fino a far gemere Brenda, che guarda sempre in basso. "Mirame, superputa" Brenda lo guarda, con lo sguardo che solo le persone sconfitte riescono ad avere. Francisco sorride, e le dà un bacio lieve sulle labbra. Margot si avvicina ai due: "Noi adesso partiamo... chiaramente non possiamo portarti con noi, desteremmo sospetti... tu partirai stanotte: la camera non è sorvegliata, perché è collegata ad un allarme... noi staccheremo l'allarme... partirai solo stanotte perché ora sono svegli e ti sentirebbero camminare, mentre stanotte ronferanno come ghiri... Appena uscita da qui, incontrerai un corridoio: la porta a destra dà all'uscita, mentre quella a sinistra a quella della banda... non sbagliare, mi raccomando... Karl non sembrava particolarmente felice, dopo il vostro primo incontro..." "Non sbaglierò." "Bene, credo che possiamo anche andare vero Francisco?" "Mo oui, madame..." Margot porge la sua mano a Brenda, che gliela stringe. Prima che Margot tragga la sua mano indietro, Brenda Wade pone una domanda di fondamentale importanza: “Margot, non credi di dimenticare qualcosa?” “No.” “La mia cintura. Senza di quella non ho superpoteri” “Ah già, la tua supercintura. Francisco, la signorina qui ha fatto una richiesta. Tu che ne pensi?” Francisco si avvicina alla nostra Regina della Giustizia a mezzo servizio, e le tira un FRAGOROSO SCHIAFFO, che la fa capitolare a terra. Poi i due escono dalla stanza. III. La paladina americana vuole la rivincita. Ms. Americana era sola nella stanza, adesso. Sola, e libera. Senza legacci, e senza sguardi brutali che le sondassero il corpo. Libera. Questa libertà le era costata molto, ma ne era valsa la pena. Una volta uscita, avrebbe sistemato tutto. Non sapeva per quale motivo (forse il suo bel costume risistemato di nuovo sul suo corpo, forse la stretta di mano avuta con Margot) ora si sentiva di nuovo in forze, e - ne era sicura - una volta uscita avrebbe fatto a pezzi il mondo. La prigionia era stata dolorosa e brutale, ma ora Ms. Americana era tornata all'azione, e nessuno, né Panzo né Karl né nessun altro, avrebbero potuto fermare la sua ira vendicativa, Certo, l'era di Brenda Wade era finita. Ma non per sempre. Avrebbe fatto in modo di recuperare i dollari perduti, e sarebbe ritornata la donna combattiva e vincente di prima. Come ai vecchi tempi, Ms. Americana e Brenda Wade si sarebbero date una mano e ce l'avrebbero fatta, anche stavolta. Avrebbe aspettato solo più alcune ore, e a notte inoltrata sarebbe iniziata la sua rivincita. Tra breve sarà scritto il capitolo finale, pensava... IV. Una piccola dimenticanza. Margot e il suo fido compagno Francisco si trovavano adesso all'aereoprto, dove stavano per salire sull'aereo. Era uno di quei jet privati che andavano molto di moda alcuni anni prima, e che adesso dava l'impressione di essere posseduto da persone in bolletta. I due salirono con una certa fretta. Morgan, il pilota del jet, li accolse con uno strano sorriso. Troppo cordiale, pensò Margot, che però fu subito distolta dai suoi torvi pensieri quando le ritornò alla testa il pensiero di quei seicentossessantasei milioni di dollari nelle sue mani. E l'idea di avere tra le mani il destino della mitica Brenda Wade la eccitava oltre l'immaginabile. Chissà che cosa le avrebbe potuto chiedere, in cambio della restituzione anche di una piccola parte di quei soldi. Eh sì, per la povera Brenda sarebbe stato proprio l'inzio di un'altra vita. Poi, poco dopo che il jet fu partito, Margot notò negli occhi di Francisco un nonsoché di preoccupazione, tipo quella che può avere il bambino colto in fallo. "Che cosa è successo?" "Ma niente, querida, niente..." "Maledetto stupido, guardami e dimmi che cosa hai combinato..." "E' che... ti giuro, non l'ho fatto apposta, ma..." "Sì...?" "Credo di essermi dimenticato di disinserire l'allarme..." "???... Francisco, ti ho mai detto che sei... sei..." Margot ebbe dapprima un'espressione sconcertata sul volto, poi... si disegnò sulle sue labbra l'ombra di un sorriso... "Sei un grandissimo figlio di puttana... ah ah ah..." Ora tutti e due ridevano come due bambini. "ti giuro, non l'ho fatto apposta, è che..." "Mi sa prorpio che Ms. Americana dovrà dare dimostrazione delle sue capacità di esperta lottatrice una volta di più..." V. La rivincita. Brenda Wade stava di fronte alla porta d'uscita. Con le mani ai fianchi, sapeva che di lì a poco sarebbe riuscita e fuggire, e che questo sarebbe stato l'inizio della sua tremenda vendetta. Tutti avrebbero pagato, tutti. Questo era ciò che capitava a chi voleva mettersi contro la giustizia. E così la campionessa del bene, guardandosi ancora una volta il suo corpo di nuovo coperto dal suo costume a stelle e strisce, si apprestò a varcare la soglia. Le sue dita sottili impugnano la maniglia della porta. Questo è il grande momento. Ms. Americana farà vedere a tutti quanti che col fuoco non si scherza. Ora scappa dalla sua prigione, d'accordo, ma questione di pochi giorni e la regina della giustizia mostrerà a tutti quanti di che pasta son fatti i suoi muscoli. Ms. Americana abbassa la maniglia, e tira la porta verso sé ma L'ALLARME INCOMINCIA AD ECHEGGIARE PER LA STANZA Brenda è presa allo sprovvisto e spalanca di getto l'anta della porta, ma non si accorge che è troppo vicina, così l'anta le arriva dritta in fronte e SBAMM Ms. Americana cade riversa a terra, si rialza di scatto, esce dalla stanza ancora intontita per il colpo, oltrepassa un corridoio stetto, arriva ad un'altra porta che cerca di aprire con alcuni giri di chiave ma TIC TIC TIC Un ditino incomicia a battere sulla sua spalla destra. Un brivido freddo oltrepassa tutta la schiena della nostra valorosa combattente. Ms. Americana si gira e vede, a pochi centimetri di distanza davanti a lei, l'impressionante sagoma di una bestia inferocita. E' Karl. "Ma qui c'è una ladruncola..." La voce, dietro le gigantesche spalle di Karl, è quella di Pancho. Karl guarda la preda con sguardo da lupo, ma Pancho è subito pronto a dirgli di calmarsi: "Karl, non vorrai mica che si dica che gli uomini latini sono uomini maleducati: chiedi piuttosto alla bella yankee che diavolo credeva di fare..." "BELLA YANKEE UN CORNO!" grida Brenda, che con un calcio ben assestato contro le palle di Karl, spera di metterlo definitivamento KO Ma questa volta il piedino di Ms. Americana sbatte contro una barriera d'acciaio... Il dolore che la nostra sente al suo povero alluce fracassato è insopportabile, e Brenda s'inginocchia a terra, a coprirsi con le mani il suo stivaletto rosso. "Questa volta Karl ha preso le sue brave precauzioni" se la ride goduto Pancho. Karl prende Ms. Americana dal collo, e la rimette in posizione eretta. Brenda ha solo il tempo di trattenere il respiro, poi le arriva un fragoroso pugno in faccia che le sporca di rosso il suo bel viso. Il sangue incomincia a colare, ma Brenda non riesce ancora ad accorgersene che Karl la sbatte già contro il muro, tenendola incollata contro di esso. Poi, tendendola schiacciata con una mano, incomincia a sfoderare una serie di pugni contro il suo seno rivestito dal costume blu, le stelle del quale sono oramai diventate i due bersagli preferiti dei pugni di Karl SBAM SBAM SBAM SBAM "Karl, un po' di ritegno, ci serve viva..." Karl si ferma un momento, e guarda l'espressione distrutta della nostra eroina. Brenda sente solo il bisogno di accasciarsi al suolo, ma non può, perché la mano di Karl la tiene ancora attaccata alla parete. "Hai ragione capo, hai ragione... ma prima voglio solo prendermi una piccola rivincita..." Karl prende la mira: la parte del costume che copre il pube della grande Ms. Americana sembra proprio essere il bersaglio prescelto. Karl si appresta come se tirasse un rigore e STUNK un colpo ben assestato arriva alla fica della sventurata che viene lasciata inginocchiarsi al suolo, neppure in grado di gridare tanto il dolore è forte. Karl e Pancho sono davanti a Ms. Americana, che giace in ginocchio e che con le mani si copre la fica ferita. "Karl, che espressione diresti che ha, questa bella yankee?" "Mah..." "Ha l'espressione di una loca che ora ci dirà tutto..." Pancho alza il viso mascherato di Ms. Americana, che lo guarda implorante pietà. Poi Brenda, senza neppure che Pancho glielo chieda, incomincia a leccargli bavosa i piedi. "bene, vedo che hai capito, cagnetta!" "Sì, ho capito, sono ai tuoi ordini, capo, sono ai tuoi ordini!!!" "Vedi, Karl, a volte basta così poco..." Brenda continua a leccare i piedi di Pancho e Karl, mentre nella sua testa le si fa sempre più forte la sensazione che quella sia la degradazione adatta per una cattiva ragazza come lei. VI. Il premio finale. Ms. Americana giaceva di nuovo legata ala sedia. Davanti a lei stavano Pancho e Karl "E così Francisco e Margot ci hanno tradito... beh, questo non è un gran problema... era da tempo che non mi fidavo più di quella troietta francese, e avevo già dato disposizioni al mio pilota di far loro fare un viaggio diciamo... avventuroso..." I due uomini si guardano con sguardo d'intesa. "E poi se c'è una cosa che non sopposrto è quando mi chiamano Panzo, una mia tara infantile, probabilmente, chissà... Ma, mia bella supermujer... quello che mi diverte di più di tutta questa faccenda è che non c'è mai stato nessun arabo che ha chiesto di comprarti... nessun arabo e nessun altro... nesuno vuole la tua pellaccia, mia cara..." la nostra eroina guarda Pancho allibita. Nessuno. Nessuno Aveva Chiesto Niente Di Lei. A Nessuno Gliene Fregava Nulla. Nessun Acquirente. Nessuno. "Nessuno?" "Nessuno, nessuno, eheheh... non al prezzo base che avevamo messo nella nostra asta clandestina... eravamo sconfortati infatti... non sapevamo da che parte muoverci... poi, poi arriva la telefonata del tuo capo, Erick Norris." "Io non ho capi..." "Ne hai fin troppi, invece... arriva la sua telefonata, e ci dice che è disposto a darci 6 milioni di dollari..." Brenda ebbe un sospiro di sollievo. Lei non poteva valere solo cinquecentomila dollari, era ora che l'Amministrazione lo capisse... Lei era Ms. Americana, e che la sua nazione fosse disposta a pagarla 6 milioni di dollari le sembrava giustappunto il minimo. "E noi abbiamo detto estas bien!" "Beh, francamente mi stupisce un po', Panzo..." Ms. Americana aveva riacquistato la sua solita aria superiore e strafottente "mi stupisce che tu decida di lasciarmi libera... sai bene che non ti darò tregua..." "Sì Ms. Americana, sì lo so... è risaputo che sei una donna cocciuta... ma vedi io non ho detto che ti darò la libertà..." "E così" gli occhi di Brenda s'allargavano increduli e arroganti da sotto la maschera "e così tu vorresti ingannare il governo degli Stati Uniti... bello, mi sa proprio che vivi in un mondo di favola..." "Ma io non voglio proprio ingannare nessuno, sono un uomo d'onore io..." "E allora...?" "Io ho semplicemente firmato un contratto... un contratto di compravendita... in questo contratto figuro io come venditore ed Erick Norris... come compratore" "Che cosa vorresti dire?" "Voglio dire che il tuo Erick non ha comprato la libertà di Ms. Americana... il tuo Erick ha comprato Ms. Americana in totale..." L'aria superba della nostra eroina si tramuta in un'espressione... quasi comica: pelle completamente sbiancata, occhi strabuzzanti e bocca semiaperta con lingua semipenzolante... "proprio così mia cara... ora sei di proprietà di Erick Norris! Ora scusa ma devo fare una telefonata..." VII. Sul jet Il telefono del jet squllò nella cabina di pilotaggio: "Buon giorno capo... sì, la donna francese e l'uomo latino sono saliti, tutto secondo i piani... sono già stati narcotizzati con il gas, e ora stanno facendo tanti bei sogni colorati... nel giro di venti minuti arriverò alla Plana d'Oakland, dove mi getterò con il paracadute... l'unica cosa che mi dispiace è che quando si schianteranno non sentiranno nulla... sì lo so che non si può avere tutto, capo... hasta la vista!" Il pilota si mise l'imbracatura del paracadute, poi si abbassò su Margot, e le diede un bacio sulle labbra. "Adieu!" disse il pilota, che si gettò nel vuoto. Margot e Francisco continuavano a dormire, come angeli sulle nuvole. VIII. La fine è nota. Brenda Wade, travestita ancora da Ms. Americana, si trova sempre legata ad una sedia, ma in un luogo diverso. E' il molo di Saint Avov. Guarda davanti fisso a sè. Brenda Wade se ne è fatta una ragione: Ms. Americana ha perso. Per sempre. Davanti alla nostra moretta dal costume a stelle e strisce c'è piazzata una sveglia. Segna le 23:45. Ha ancora 15 minuti di "libertà". Poi per lei comincerà una nuova vita. Ha ancora 15 minuti. E in questi 15 minuti ad altro non riesce a pensare se non agli utlimi minuti passati con Pancho Gomez. La spiegazione di Pancho era stata corretta e perfetta come un orologio svizzero. Lo vedeva ancora davanti a sè, contento e divertito come un bambino: "vedi, Ms. Americana, il fatto che tu ora sia di proprietà di Erick Norris non ti deve far pensare che da lui subirai ciò che hai subito da Margot e Francisco. Con lui sarà diverso... da quel poco che lo conosco, credo che a lui del sesso in senso stretto non gliene freghi quasi nulla. Per lui sono più importanti le gratificazioni sul lavoro. Un onesto lavoratore, ecco cos'è. ma lascia che ti spieghi ciò che ti accadrà alle 24 di stanotte, e il tuo futuro ti sarà più chiaro. Abbiamo - io e Norris - fatto in modo di incastrarti con la storia della droga. Tra filmati e impronte digitali, abbiamo le prove per darti diciamo... almeno 15 anni di galera... ma non è questo l'importante, no... l'importante è come avverrà il tuo arresto... alle 24 di stanotte ci sarà il centesimo anniversario della costruzione del molo di Saint Avov, il molo più antico della tua bella metropoli. Hanno già attrezzato il tutto: hanno messo sul molo tutta una serie di fotografie, dipinti e opere d'arte che ritraggono il tuo paese nel corso dei decenni, il tutto coperto da un grosso telone a strisce bianche e rosse che verrà appunto tolto appunto a mezzanotte: ci saranno migliaia di persone ad assistere, più naturalmente diverse tivù locali. Pensa la sorpresa quando tra le varie raffigurazioni d'epoca ci sarà pure il corpo imbavagliato di una pericolosa criminale. Ed ora viene il bello. Arriverà Norris e dirà <> a quelli che vorranno avvicinarti a te per slegarti. Si avvicinerà lui solo, e dicendo <> dicendo tutto questo si avvicinerà a te e dopo un <<è ora di vedere chi si nasconde dietro la maschera>> ti smaschererà in presa diretta. Non ci vorranno neppure dieci minuti che questa scena farà il giro del mondo. Tutti vedranno chi è davvero Ms. Americana, e credo che per molti sarà una bellissima sorpresa..." A questo punto una rassegnata Brenda gli aveva chiesto "perché... perché mi fai tutto questo... che cosa ti ho fatto di male, io? che cosa?". La risposta di Pancho Gomez era stata ancora più chiara della domanda: "Perché vedi, Ms. Americana, se c'è una cos che non sopporto, ma che davvero non sopporto... è quando qualcuno... è quando qualcuno mi chiama PANZO!" Brenda Wade fissa ancora la sveglia, ormai con le lancette prossime allo scoccare della mezzanotte. Le voci che sente oltre il telo a strisce si fanno sempre più forti e insistenti. Mancano solo tre minuti, ormai. Poi il telo verrà abbassato. FINE